Laura, Ludovico e un sogno verticale a cinque cerchi
Il fuoco d’Olimpia l’aveva già fatta sognare a Buenos Aires. Era l’autunno del 2018 e lei, Laura Rogora, romana classe 2001, 147 centimetri di grinta ed energia, aveva rappresentato l’Italia ai Giochi Olimpici Giovanili. Ma vuoi mettere quanto possa essere ancor più abbagliante il ‘vero’ fuoco dei Giochi, quello dei ‘grandi’, quello che Laura vedrà accendersi il 24 luglio prossimo nello stadio Olimpico di Tokyo? A farle compagnia Ludovico Fossali, classe 1997, campione del mondo nella specialità speed ai Mondiali che si sono svolti questa estate proprio in Giappone, e che qualche settimana prima di Laura ha conquistato il pass per le Olimpiadi nipponiche, che segneranno l’ingresso ufficiale dell’arrampicata sportiva nel programma a cinque cerchi. Nella speranza che altri azzurri possano raggiungerli nelle restanti opportunità di qualificazione, saranno proprio Laura e Ludovico a rappresentare l’Italia a Tokyo. E insieme, saranno protagonisti anche di Milano Climbing Expo 2020 (MCE20), che Urban Wall ospiterà il 31 gennaio e il 1 febbraio.
“Sarà una grande festa, una grande occasione per conoscere tanti appassionati e incamerare un bel po’ di energia sulla strada verso Tokyo!”, sottolineano in coro, con lo sguardo rivolto già alla kermesse milanese, e il cuore già nel Paese del Sol Levante.
“Cosa mi aspetto a Tokyo? Un clima diverso rispetto a Buenos Aires, perché quella era una manifestazione d’avvicinamento ai Giochi veri e propri, mentre in Giappone non ci sarà spazio per scherzare: quelle saranno le Olimpiadi con la ‘O’ maiuscola, e tutte vorremo arrivare anche un solo punto davanti alle altre!”, spiega Laura Rogora. “Ho iniziato ad arrampicare perché mio padre – docente di Matematica all’Università ‘La Sapienza’ di Roma – quand’era giovane scalava, e quando avevo circa 4 o 5 anni ha portato me e mia sorella a provare su roccia. A me è subito piaciuto, anche se praticavo ginnastica artistica e all’inizio ci andavo solamente qualche domenica, poi a 7 anni mi sono iscritta ad una palestra, e da quella parete non sono più scesa!”.
“Come ho iniziato io? Come fanno molti di noi: iniziando ad arrampicarmi…sui mobili di casa! Una volta capito che la cosa poteva sfuggirli di mano, i miei genitori hanno preferito iscrivermi in palestra!”, racconta divertito Ludovico Fossali. Lui il Giappone lo ha già conosciuto, e vi ha già vinto, appunto, un titolo mondiale nella ‘speed’: ”Un’emozione forte, una giornata storica, ma meglio non pensarci troppo, anche perché a Tokyo2020 gareggeremo nella combinata, che sommerà i risultati ottenuti nella speed, nella lead e nel boulder. A Parigi 2024 invece la speed dovrebbe assegnare una medaglia a parte, e allora magari potrò puntare al podio; intanto mi alleno come un matto in ogni istante possibile!”.
Anche Ludovico prova a immaginare l’atmosfera delle prime Olimpiadi della sua carriera: ”Non vedo l’ora di essere al Villaggio Olimpico, per chiedere l’autografo a un po’ di campioni, come ad esempio gli assi della Nba, perché sono grande appassionato di basket! Spero proprio che gli Azzurri della pallacanestro si qualifichino!“. Laura Rogora inquadra già la gara: ”Obiettivo? Sempre lo stesso, ogni volta che gareggio: vincere. Ma ovvio che le rivali sono tante e tutte agguerrite. Voglio fare il mio meglio, poi si vedrà”.
Intanto, ecco l’MCE20 col suo carico di entusiasmo e affetto, carburante prezioso sulla strada che porta a un sogno verticale a cinque cerchi.
Dario Ricci